Antonio Minaldi è conosciuto per i suoi saggi e articoli di economia e politica e per il suo impegno ininterrotto nei movimenti antagonisti al capitalismo e all'imperialismo dal '68 fino ad oggi. Perciò forse stupirà questo libro che raccoglie tutte le sue poesie, nelle quali le lotte di tanti anni, i conflitti sociali, la tensione al comunismo come utopia concreta e critica fanno da ineludibile ma sottinteso sfondo. È uno stupore questo, però, che si fa subito consentimento alla cifra più costante della poetica di Minaldi: il continuo rimando fra passato e presente, giovinezza e vecchiezza, entusiasmi e delusioni e di nuovo speranze. Una sottile malinconia trapassa in sorridente e accorta autoironia, mentre oggetti e affetti, incontri e addii scorrono con nitore cinematografico tra le righe del racconto, perduti nelle geografie della storia, personale e pubblica, ma custoditi nella più segreta memoria, e dunque in qualche modo mai trascurati. L'altro sottofondo imprescindibile e l'altra cifra di questa poetica, che alla prima inesorabilmente si lega, è l'attenzione alla fragilità di noi esseri gettati a vivere, ossia la riflessione filosofica, sottaciuta ma presente, quale lavoro propedeutico alla scrittura poetica. La raccolta comprende diverse sezioni, che attraversano con maestria i generi letterari più disparati, dalla paesaggistica al bozzetto umano, dal dialogo all'introspezione lirica: Ricordi e Narrazioni, Alle donne amate e a tutte le altre, Deposizioni (originale rivisitazione poetica di cinque quadri d'autore), Haiku, Le mie cose, Luoghi, Intermezzo (di accento sapientemente ironico), Poesie 1993-96, Poesie 2008-2013 o Eros Thanatos e altro, Poesie ultime nate. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.